“Orme” performance artistica collettiva Veronese
Una bella giornata all’insegna delle arti al Mamadanza di Via San Felice Extra, 50. Infatti per l’intera giornata del 16 maggio si avrà l’occasione di immergersi nelle arti sensoriali (compreso il gusto con aperitivi) e conoscere artisti provenienti dalla musica, dalla danza, dalla parola, dalla pittura e dalla scultura.
Le coreografie saranno proposte su improvvisazione musicale dal gruppo CSIS (Collettivo Sperimentale Improvvisazione Sonora).
Performance musicali con percussioni e musica elettronica.
Gli artisti invitati:
Roberto Leorato, Mancino, Paolo Perbellini, Riccardo Perbellini, Everardo Sguazzardo, Eliana Masala, Massimo Rubolotta, Maria Gardoni, Massimo Totola, Massimo Bitasi, Zeno Fatti, Luca Crispino.
presso via san Felice Extra, 50 (bgo Santa Croce)
ore 11 aperitivo musicale
ore 16.30 in-fusione con Maria
ore 19 aperitivo/concerto con Collettivo Sperimentale Improvvisazione Sonora CSIS
La magica trasformazione dell’umile gesso
testo di Stefano Scala
E’ passato un po’ di tempo e sperimentazione, il percorso intrapreso con l’umiltà del gesso si è rafforzato nelle scelte dettate dal confronto con la materia, con il fare e con se stesso. E alla fine riaffiora un altro tenace carattere proprio della ricerca di Leorato: da quel moderno artigiano-alchimista che è, Roberto ha mirato sempre ad una produzione di fattura esteticamente preziosa, e non si è smentito nemmeno qui, riuscendo nell’impresa di trasformare i primi esseri-oggetti informi, meschini e talora ripugnanti in elementi di composizioni colorate e delicate, affascinanti e suggestive, piacevolmente inserite nell’ambiente come scorci di una natura strana ma fantastica, animata e curiosa. Insomma, è il grezzo e umile materiale che via via si anima, si riscatta, si valorizza e si abbellisce, perché il conseguimento finale della dignità ‘sociale’ è il passaggio necessario per indicare e realizzare la magia della trasformazione artistica.
Addirittura quelle forme acquistano consistenze architettoniche e da quella materia biomorfa quasi primordiale dell’inizio del Ciclo del gesso si è ora arrivati a piccoli cosmi che si sono evoluti, popolati da esserini quasi graziosi e certamente intelligenti, imbevuti di colori tenui e di caratteristiche organico-strutturali con vaghe reminiscenze classiche.
I corpi plasmati mantengono una perfetta levità metafisica e allo stesso tempo si arricchiscono di consistenza formale, sono metamorfosi attive fra vita archetipica e frattaglie della produzione umana, fra scarti di tubature su cui crescono colonie di spore pulsanti e resti di capitelli di templi greci; e poi dimorano o in sedi di impensabile eleganza artigianale, come avviene con l’uso spericolato di tavolini dalle lunghe gambe, o si inseriscono come sorprendenti funghi intelligenti negli spazi dell’ambiente espositivo, sempre suggerendo – quasi per miracolo!- i mondi della surrealtà tra le contemplative composizioni sospese di Morandi e gli oggetti animati e deformati di Dalì.
Il mondo degli esseri senza considerazione – condannati al semibuio, al sudore e allo sporcarsi le mani tra angustie e rifiuti – può rivelarsi ancora una volta il luogo della delicatezza, della meraviglia e della citazione dotta!
Il sentiero umile dei gessi di Leorato ha raccolto così per strada le tante idee e la tanta esperienza e ne ha fatto un percorso sempre più insinuante e convincente.
Roberto Leorato alla Foyer Gallery di San Bonifacio
Roberto Leorato nuovamente assieme alla Associazione Il Sestante con un nuovo evento, Foyer Gallery, Collezione d’arte Contemporanea. Dal 16 Maggio all’Hotel Antica Locanda Le Due Colonne. Di San Bonifacio, Verona.
Inaugurazione alle ore 19.00 con buffet.
Roberto Leorato con Open Way 2013
Roberto Leorato presso Spazio Leoni11
presso Spazio Leoni11
Via Leoni 11, Verona
durata_ 24 novembre-15 dicembre
Roberto Leorato, artista veronese di formazione accademica con riferimenti territoriali. Sempre pronto ad abbandonare identità che vanno a costituirsi durante l’evolversi del suo lavoro.
Da un esercizio fatto sulla figura con valenze espressioniste astratte, passa a strutturare i suoi lavori attraverso dense campiture di segni e sovrapposizioni dei piani di lavoro conferendo profondità di tipo prospettico.
L’assenza della materia viene recuperata subito dopo. Una materia densa, fredda, siderale, in essa vi sono congelati gli elementi del lavoro successivo dove precipita in un linguaggio con racconti primordiali.
“L’esuberanza è del passato, ma il presente? Con i nostri sentimenti e i nostri bisogni estetici richiamanti il presente siamo costretti a maggior riflessione.” Si affida allora a materiali che necessitano di processi realizzativi più lunghi, dove dilatando i tempi si attivano riflessioni generatrici. In quest’ultimo lavoro prende corpo questa necessità, non disdegna allora allusioni e riferimenti insinuandosi nelle pieghe di una nuova ricerca (che forse ricerca non è più) non solo estetica ma dove materiali inconsueti forniscono un prezioso aiuto.
Roberto Leorato all’interno della rassegna artistica Open Way
Open Way 2013
Spazio Leoni11
Via Leoni 11, Verona
inaugurazione 24 novembre ore 17.00
durata_ 24 novembre-15 dicembre
Sempre più spesso è difficile trovare, nel contesto dell’arte contemporanea, interlocutori che permettano di stabilire quale sia lo stato della propria ricerca e il proprio ruolo in questo mondo complesso. Il rischio che si corre è che l’artista, attraverso un processo di autoaffermazione, si proclami detentore di una verità assoluta. Gli interessi indotti dalla vanità, inoltre, possono spingere gli artisti lontano dal proprio percorso di ricerca, confondendo così il fare con l’apparire.
Open Way nasce con lo spirito di fuggire tale dinamica. Con questo progetto si vuole infatti concretizzare l’incontro fra artisti e mettere sul banco della discussione i risultati del lavoro di ciascuno, a partire dalla convinzione che nessun percorso possa essere autorevole in base ad un’autoproclamazione di correttezza. Il confronto e lo scambio con altri artisti sono due strumenti necessari affinché ogni ricerca e ogni intuizione sia messa in condizione di essere contraddetta: è solo cercando le debolezze di ogni percorso artistico che lo si può rendere più forte e convincente.
L’associazione culturale Il Sestante, dopo la rassegna a Casa dei Carraresi (TV) Arte Paradigma Est, prosegue questo percorso che sposta il tavolo della discussione a Verona, portando competenze provenienti da diversi ambiti disciplinari. C’è la convinzione, da parte dell’associazione, che gli artisti debbano assumersi una forte responsabilità sociale e proporre un modo inconsueto di parlare d’arte.
Il progetto curato da Enea Chersicola e Riccardo Tripodi prevede inoltre un ciclo di eventi collaterali Ogni strada è aperta con incontri, presentazioni libri e progetti culturali.
Testo di Enea Chersicola e Riccardo Tripodi
Orari: Lun-ven 15.00-20.00, sab-dom 15.00-21.00. Ingresso libero.
L’umiltà del Gesso capitolo 1
La recente produzione di Leorato testimonia di una nuova ricerca e di un rinnovato modo di sperimentare facendo, usando idee e materie non più usuali ma mai dimenticate.
La materia che va manipolata e re-inventata, mantenendone un’aura quasi sacrale e allo stesso tempo rivelandone la sostanza povera, umile, è da molto tempo al centro di questo arrovvelarsi artistico in Roberto.
testo di Stefano Scala
L’umiltà del Gesso capitolo 2
Si passa ora al gesso, pieno di storia e di emarginazione. Di utilità e di umiliazione. Fragilità e pervicace, secolare consistenza. E lo si fa precipitare in un racconto falsamente demodé, con scenari sospesi di allusioni metafisiche e di calderoni alchemici, in cui si respira profonda l’arte della materialità, della sua voce autonoma quasi ‘automatica’ che si vuole affacciare però ancora a suggerire discorsi senza fine di volumi, contorni, spazi e colori: concetti e immagini di una estetica prosciugata ma indomita, in lotta con altri mondi ma ancora viva, possibile.
testo di Stefano Scala
L’umiltà del Gesso capitolo 3
Così come non c’è più una speranza sociale se non nel ritorno alla semplicità del rapporto dell’uomo con il prodotto del proprio lavoro, anche lo spazio dell’arte non può che rifarsi all’elementarietà del dialogo tra esperienza e materia: un’indicazione che Roberto dà a se stesso e a chi appartiene al suo modo di esistere, fatto di concreta intelligenza sull’esserci della Natura a cui continuano ad appartenere i nostri sentimenti e il nostro bisogno di costruire simboli e richiami estetici.
testo di Stefano Scala
L’umiltà del Gesso capitolo 4
E cos’è allora il lavorìo dell’artigiano-esteta, dell’artista che crea un manufatto sensibilizzante– come Leorato, tenacemente – se non il complesso rapporto di forma e volume, luce e colore generati dalla materia fisica e da quella mentale?
“Si può scegliere tutto oggi, un’infinità di materiali e tecniche, attraverso cui generare visioni e interpretazioni molteplici: ma io ho scelto di non sperimentare il nuovo, bensì di ‘ri-visionare’ l’usato e ho scelto il gesso….continua capitolo 5
testo di Stefano Scala